1° Marzo 1961: da sessant’anni le Frecce Tricolori simbolo del “Made in Italy” ci rappresentano nel mondo. Una meraviglosa avventura che da allora ogni giorno si rinnova.
Era il 1° marzo 1961 quando giunsero sulla base aerea di Rivolto (Udine) i primi sei velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante”. I sei “Sabre” provenivano da Grosseto, oggi una delle basi deputate alla difesa dei cieli italiani e sede dell’allora 4ª Aerobrigata, oggi 4° Stormo. Ad attenderli al suolo, il loro primo Comandante: il maggiore Mario Squarcina. Si insediava così la prima di cellula dell’“Unità Speciale Acrobatica”, nucleo originario delle nascenti Frecce Tricolori.
Sono trascorsi 60 anni da quel giorno ed oggi come allora le Frecce Tricolori hanno l’orgoglio di rappresentare i valori, la tecnologia, la competenze e la capacità di fare squadra dell’intera Aeronautica Militare. 60 anni in cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha portato le sue esibizioni in 48 paesi del mondo – dall’America alla Russia, dal Nord Europa al Medio Oriente e al Nord Africa – stendendo il Tricolore sui luoghi più belli ed in occasione degli eventi più significativi della storia del nostro Paese. Un simbolo di italianità e senso di appartenenza, ma anche dei valori e della professionalità di tutte le Forze Armate, nonché l’espressione delle capacità dell’industria nazionale e di tutto il Sistema Paese.
Un anniversario che cade in un momento particolarmente difficile, in cui si rinnova e rafforza l’importanza di restare uniti e fare squadra. Proprio con questo intento, a fine maggio del 2020, la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha compiuto uno storico sorvolo di tutti i capoluoghi di regione italiani, iniziativa che ha preso il nome dal forte valore simbolico di “Abbraccio Tricolore”, culminata con il sorvolo della città di Roma nel giorno del 2 giugno – Festa della Repubblica.
“Le Frecce Tricolori sono conosciute, apprezzate e portano in tutto il mondo il nostro Tricolore”, dice il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso. “Esse sintetizzano tutto quello che è tecnologia, passione, capacità, competenza e professionalità che l’Italia è in grado di esportare e portare nel mondo”.
Una storia, quella delle Frecce Tricolori, fatta di passione e competenza, che gli uomini e le donne che ne hanno fatto parte in questi sessanta anni hanno contribuito a rendere celebre. “Il fattore umano all’interno della Pattuglia Acrobatica Nazionale – dice il Tenente Colonnello Gaetano Farina, Comandante delle Frecce Tricolori – è fondamentale. Non parliamo di singoli ma di squadra, non solo i piloti ma anche tutti quelli che lavorano a terra. Andiamo a cercare chi è capace di lavorare in team, ma anche chi è in grado di mettersi in gioco ed accettare le critiche”.
TESTO: parziale comunicato ufficiale Aeronautica Militare